sabato 27 luglio 2013

Diario naturalistico dalle isole delle rondini e delle tartarughe, Ionio greco

 
Tartaruga marina Caretta Caretta, Argostoli, Isola di Cefalonia - 25/6/2013 
Le isole ioniche della Grecia, con i loro ampi tratti di coste ancora selvagge, danno alcune possibilità di osservazioni naturalistiche piuttosto interessanti anche per chi, come Vasco Cesana, vi si reca soprattutto per fare alcune giornate di mare e relax possibilmente non lontano da qualche buona taverna. Ecco una sorta di foto-diario naturalistico di bordo di Vasco redatto nel corso dei suoi spostamenti lungo le isole di Lefkada e Cefalonia.

Rondine rossiccia (Cecropis daurica), Vasiliki, Isola di Lefkada - 24/6/2013

Lefkada, 23/6/2013
“Lefkada potrebbe essere chiamata anche l’isola delle rondini. Ce ne sono veramente tantissime ovunque e sono ancora in piena stagione di nidificazione, come si può a notare anche nella via principale di Nidri, con nidi anche nelle posizioni più impensabili. Le piscine che, negli hotel ed appartamenti sul mare delle isole ioniche sono peraltro abbastanza inutili, finalmente acquistano una loro utilità ecologica: per le rondini e non solo sono diventate una abbondante, fresca e costante riserva di acqua. Bello vederle sfrecciare sul blu della piscina e quasi tuffarsi in acqua per bere e rinfrescarsi. Nella piscina dell’Hotel Porto Ligia oltre alle rondini e balestrucci arrivano verso sera anche alcune rondini rossicce! La rondine rossiccia in effetti a Lefkada appare veramente diffusa e ne ho trovate un po’ dappertutto, almeno 10 diverse osservazioni isolate o in gruppi in un giorno,  inclusi alcuni alcuni giovani aspiranti suicidi su una strada vicino a Lefkas. Un bell’esemplare di rondine rossiccia si posa in bella mostra sui cavi del traghetto Capitan Aristidis mentre partiamo da Vasiliki per Cefalonia e lo lascia dopo un po’ per ritornare sulla sua isola. L’isola della rondini, appunto.”


Rondini rossicce juv, Lefkas 23/6/2013
Rondine rossiccia, Vasiliki, Lefkas - 24/6/2013

Argostoli, Isola di Cefalonia, 25/6/2013, h.10  
“Finiamo quasi per caso sul molo dei pescatori nel centro di Argostoli, nel tipico tranbusto mattutino di un piccolo porto mediterraneo, con traffico, parcheggio difficile, gente che fa la spesa magari fermandosi a bere un caffè all’ombra, qualche turista di passaggio. Il pescato delle piccole barche non sembra un gran che ma si vede del movimento in acqua: non sono pesci, ogni tanto sporgono la testa fuori dall’acqua per poi rituffarsi, ogni tanto sporge una robusta corazza marrone… sono le famose tartarughe marine Caretta Caretta ! Avevo letto in giro che frequentavano la baia di Argostoli ma non sapevo che scegliessero proprio il lungomare del centro nell’ora di massima affluenza umana, in una calda mattina di inizio estate, lanciandosi in azioni spettacolari di corteggiamento anche a un metro dal molo.

Caretta Caretta, Argostoli, Isola di Cefalonia - 25/6/2013 
Scatto un bel po’ di foto, le condizioni sono ideali, le grosse tartarughe anche troppo vicine per il mio teleobiettivo. Sono diverse, direi come minimo 7-8 tutte in diversi punti a ridosso della riva. Pare che, dopo il corteggiamento nella baia di Argostoli, si rechino a depositare le uova nelle spiagge del sud di Cefalonia. Provo ad immaginare che vogliano stare così a riva per non essere infastidite dai gabbiani, con i quali non hanno un buon rapporto fin da piccole, quando molti piccoli di tartaruga sono una preda prelibata per gabbiani dal raffinato gusto gourmet. Ammesso naturalmente che le uova non siano state schiacciate prima dall’asta di qualche ombrellone o finite involontariamente in frittata nel secchiello di qualche famigliola in vacanza mentre gioca con la sabbia.

Caretta Caretta, Argostoli, Isola di Cefalonia - 25/6/2013 

Caretta Caretta, Argostoli, Isola di Cefalonia - 25/6/2013 

Dal punto di vista naturalistico l’osservazione delle caretta caretta in corteggiamento passeggiando comodamene sul lungomare di Argostoli vale da sola il viaggio a Cefalonia che, considerando anche i diversi sidi di nidificazione lungo la costa, potrebbe essere chiamata “l’isola delle tartarughe”. Mentre fotografavo le Caretta ho notato ad una certa distanza un’altra testa emergere dall’acqua con sopra alcuni gabbiani reali che allarmavano aggressivamente. Puntando il binocolo ho visto distintamente dei baffi..acc, sono sicuro che fosse una foca monaca, probabilmente un giovane ma non ho fatto in tempo a fotografarlo essendosi subito immerso senza apparentemente più riemergere nel campo visivo. Però, dopo pochi minuti, sotto le barche dei pescatori abbiamo intravisto sfrecciare una cosa che non era un pesce ma sembrava proprio una foca, piuttosto piccola, a occhio poco più di un metro. E’ possibile che un giovane di foca monaca, (che a Cefalonia risulta ancora riprodursi), si stia specializzando nell’esercizio, certo un po’pericoloso, di andare ad alimentarsi degli scarti di pesce gettati dai pescatori in mare. Non ho avuto modo di verificare se questo localmente sia noto. Comunque meglio non chiederlo ai pescatori che a loro volta non hanno storicamente un buon rapporto con le foche monache”.
 
Monte Enos, Isola di Cefalonia, 25/6/2013, h.12-14
“Piuttosto comoda, fin troppo, la salita con strada asfaltata fino praticamente alla cima della Monte Enos, la più alta montagna delle isole ioniche con i suoi 1600 e passa metri, raggiungibile in circa mezz’ora da Argostoli. Ambienti molto interessanti dal punto di vista ornitologico, soprattutto nella zona intorno alla stazione radar. Peccato esserci arrivato nel pieno della canicola, troppo tardi per trovare qualche movimento interessante di uccelli. Vista una femmina di Monachella vicino alla strada e altra roba normale ma niente ortolano grigio segnalato in qualche resoconto di birdwatcher inglesi. Dopo un po’ inizia il residuo, ma ancora tutto sommato piuttosto grande, bosco di Abeti di Cefalonia che avvolge la parte sommitale del Monte Enos per diversi km in zona dichiarata Parco Nazionale.
Monte Enos, Isola di Cefalonia - 25/6/2013

L’Abete autoctono è un altro dei simboli naturalistici di Cefalonia, le cui foreste erano note già nell’antichità per la robustezza dei suoi abeti. Bello osservare le spiagge e sullo sfondo Zante da 1600 metri di altezza all’ombra degli abeti nella frescura anche nelle ore più calde. Si sentono un po’ di canti di specie boschive comuni, che non è che si sentano molto in giro per le isole ioniche, ma niente di particolare. Non ho con me niente da mangiare e soprattutto niente da bere. Meglio tornare”

Monte Enos, Isola di Cefalonia - 25/6/2013

Lungo la costa sud di Cefalonia, 26/6/2013
“Finalmente lungo la stradina di accesso alla spiaggia di Plati Gialos vedo la prima Averla capirossa, iniziavo a pensare che anche qui avessero fatto la fine di quelle del Baden Wurttemberg (dove è estinta dagli anni ’90)! Lungo la strada e le varie deviazioni che seguiamo perlustrando la costa sud di Cefalonia ne vediamo almeno altre quattro in un paio d’ore. Non male (non ne vedremo però altre nelle altre zone dell’isola). Anche se più sviluppata che altrove, la assolata costiera sud dell’isola ai piedi del Monte Enos sembra ornitologicamente piu’ ricca. Ricompaiono le rondini rossicce che non vedevamo da Lefkas ed un paio di colonie di rondoni pallidi e maggiori lungo le scogliere.”
Averla capirossa ( Lanius senator), Plati Gialos, Cefalonia - 26/6/2013

Stagni di Lixouri, 27/6/2013, h.9,30
“Lungo la bellissima strada costiera che da Argostoli ci porta a Fiscardo decidiamo di fare una breve deviazione per dare un’occhiata al volo agli stagni di Lixouri, zona umida non molto grande che comunque vista dall’alto da’ un bel colpo d’occhio. Tra i prati umidi si vedono alcune coppie di Cavaliere d’Italia che hanno da poco completato la nidificazione ed alcuni piccoli di non molti giorni. In giro qualche airone, un corriere piccolo, un paio di beccamoschini e molte cappellacce che si lasciano anche abbastanza fotografare posate e mentre fanno i loro voli canori. Scopro che alcuni dei passeri che vedo in effetti sono passere sarde il cui nome italiano è geograficamente qui piuttosto fuorviante. Beh, anche quello inglese, visto che le chiamano spanish sparrows. Dobbiamo muoverci, la migliore spiaggia di Cefalonia, Myrtos Beach, ci aspetta. Dalla strada anche quelle dal lato nord del promontorio di Lixouri non sembrano male, anzi!.”    
Capellaccia (Galerida cristata), Stagni Lixouri, Cefalonia - 27/6/2013


Dafnoudi, 28/6/2013, h.11
Berta maggiore, spiaggia di Dafnoudi -28/6/2013
“La vegetazione intorno a Fiscardo è veramente interessante e particolare. La breve camminata di meno di un km. per raggiungere la spiaggia di ciotoli di Dafnoudi da’ un’idea della sua ricchezza. La baia è ideale per lo snorkeling. In effetti non mi ricordo di avere mai visto una tale varietà di pesci in un posto del mediterraneo, qui e anche nelle altre baie intorno a Fiscardo come Foki ed Emblisi. Anche le specie piu’ comuni, come saraghi e orate, raggiungono dimensioni ragguardevoli. Incontrata una bella seppia e diverse varietà di donzella. Mi sembra di vedere sempre piu’ specie di tipo tropicale che non avevo mai notato prima nel Mediterraneo: ma devo approfondire con una guida specialistica e magari comprare una di quelle nuove fotocamere compact subacquee. Acqua comunque, in questa stagione, piuttosto fresca; dopo un’ora abbondante di snorkeling torno. Mentre prendo il sole sulla spiaggia noto un bel passaggio di uccelli marini: passano almeno 15 Berte maggiori, alcune anche piuttosto vicine e (quasi) fotografabili. Interessante questa spiaggia, anche senza le foche monache, che però da qualche parte la fuori ci sono ancora (come risulta da questo notevole video  postato lo scorso anno dalla zona di Fiscardo).

Verso Dafnoudi, Isola di Cefalonia - 27/6/2013

Lasciando Cefalonia, 29/6/2013
 
“Checklist degli uccelli osservati a Cefalonia: 38 specie in 5 giorni. Più o meno sui livelli che risultano dai resoconti internettiani di bravi birdwatchers inglesi venuti nello stesso periodo (44 specie in due settimane). Praticamente meno di quante se ne possano vedere in un paio d’ore in Brianza o nelle campagne del Baden Wurttemberg senza toccare le zone migliori. Vabbè, Cefalonia è comunque dal punto di vista naturalistico e paesaggistico veramente molto bella e probabilmente gli uccelli non sono il suo forte anche se alcune specie interessanti ci sono ed altre magari sono un po’ più difficili da scoprire. Va detto che a fine giugno qui la stagione è piuttosto avanzata e non si sentono praticamente canti in giro. Però la stagione e la zona dovrebbe essere ancora giusta per gli zigoli migratori, come il capinero, l’ortolano e l’ortolano grigio. Mi sa che il non averli trovati rientra nella tendenza ad una loro diminuzione a livello più generale.”

Fenicottero (Phoenicopterus roseus), laguna di Lefkas, 30/6/2013
 

Pellicani ricci (Pelecanus crispus), laguna di Lefkas, 30/6/2013
Laguna di Lefkas, isola di Lefkada,  30/6/2013 h.7,30 – 9,00
“Giro di prima mattina nella ampia laguna di Lefkada prima di avviarci più tardi verso l’aeroporto. Già visitata lo scorso anno però a fine luglio quando già si vedeva un certo movimento di limicoli migratori. Percorso il perimetro completo in auto con diverse soste. I pellicani ricci sono sempre lì tranquilli in mezzo alla laguna non troppo preoccupati dall’essere una specie a rischio di estinzione. Questa volta sono tre ma forse ce ne sono altri in giro. In lontananza vedo alzarsi per uno dei suo caratteristici brevi voli bassi un occhione mentre più vicino si rincorrono un paio di fratini. A sorpresa, in uno specchio d’acqua di fianco alla strada costiera, appare un fenicottero solingo. Ok, deve tornare, in tempo per, nell’ordine, l’ultimo yoghurt greco, l’ultimo bagno e l’ultimo pita gyros prima del volo di ritorno”.



Tartaruga marina (Caretta Caretta), Argostoli, Isola di Cefalonia - 25/6/2013 

 

1 commento:

Anonimo ha detto...

Belli i tuoi articoli e le tue foto,mi fa venire voglia di tornare in queste splendide isole.Solo un appunto,l'isola delle tartarughe non è Cefalonia,ma Zante,meravigliosa tanto se non di piu' delle altre isole ioniche